☭    "Non è difficile essere rivoluzionari quando la rivoluzione è già scoppiata e divampa... È cosa molto più difficile - e molto più preziosa - sapere essere rivoluzionari quando non esistono ancora le condizioni per una lotta diretta, aperta, effettivamente di massa, effettivamente rivoluzionaria; saper propugnare gli interessi della rivoluzione (con la propaganda, con l'agitazione, con l'organizzazione) nelle istituzioni non rivoluzionare, sovente addirittura reazionarie, in un ambiente non rivoluzionario, fra una massa incapace di comprendere subito la necessità del metodo rivoluzionario di azione"     ☭    



Prima Pagina

Come trasformarsi tramite accanimento tattico.


Critica della redazione di Aurora proletaria a CARC e (n)PCI sul M5S


Chi, in qualche misura conosce il lavorio tattico in ambito di battaglia elettorale borghese di CARC e (n)PCI, sa bene quali siano stati gli ultimi interventi in quello che essi definiscono il “secondo fronte”della lotta verso il socialismo nel nostro Paese. Tra Referendum, elezioni politiche europee e amministrative, CARC e (n)PCI ci hanno abituato ad una sequela di prese di posizione, indicazioni di voto e partecipazioni alle liste in qualche comune. Le indicazioni di voto per le elezioni del 4 marzo scorso, avevano di già palesemente mostrato la contraddittoria natura dell'intervento politico di queste due formazioni. Le indicazioni di voto erano precedute da feroci critiche alle stesse formazioni politiche che i CARC e il (n) PCI, avevano individuato come espressione dei sinceri democratici e della sinistra comunista nel nostro Paese. Ne conseguiva quindi un contraddittorio e drammatico “questi fanno schifo, votateli” che appariva come un forte invito all'astensione. Purtroppo non era un invito astensionista, tutt'altro..
Il risultato elettorale ha visto nuovamente all'opera CARC e (n) PCI mostrando un salto di qualità non indifferente che, per motivi di spazio tratteremo sinteticamente invitando i compagni che leggono Aurora proletaria a rintracciare i comunicati ai quali ci riferiamo.

“Promuovere in tutto il paese vaste, ripetute, numerose e diffuse manifestazioni di piazza e pronunciamenti fino a indurre i vertici della Repubblica Pontificia a rispettare i risultati delle elezioni e affidare l’incarico di formare il governo al capo della lista che ha vinto le elezioni! (…)
“Noi comunisti siamo pronti a mettere in campo tutte le nostre forze e fin d’ora chiamiamo tutti i lavoratori avanzati a scendere in campo per far rispettare il risultato delle elezioni. Se il governo Di Maio non adempirà alle promesse del M5S per mantenere la benevolenza dei gruppi imperialisti e della loro istituzioni (UE, BCE, NATO, ecc.), con lo stesso vigore lo combatteremo e chiameremo tutti i lavoratori avanzati a mobilitarsi contro di esso, a organizzarsi e a costituire un proprio governo d’emergenza e farlo ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia”(...) (dal Comunicato del (n)PCI n. 3 – 29.03.18).


Si tratta di un brevissimo stralcio del comunicato del (n) PCI, poi ripreso e pubblicato sul sito dei CARC. L'appello ai lavoratori avanzati e a chi si ritiene comunista per fare rispettare i risultati delle ultime elezioni politiche è una sconcertante sintesi di una esasperata “logica” tatticistica. La stessa esasperata logica con la quale i CARC e (n) PCI, portano la loro solidarietà a magistrati (vedi la questione torture G8 Genova) che denunciano pubblicamente le angherie e le violenze delle forze dell'ordine, come se tali ruoli istituzionali della magistratura, non siano anch'essi, al bisogno, organici al sistema giuridico e alla feroce repressione democratico borghese e quindi, al di là di sporadiche esternazioni, rimanenti nell'ambito del nemico di classe.
Insomma, l'appello ai comunisti e ai lavoratori avanzati per costringere i vertici del sistema democratico borghese a fare rispettare la “volontà popolare”che ha votato 5 stelle (ma a questo punto anche la Lega) mandando al governo i vincitori delle elezioni, è il risultato dell'accanimento tattico con il quale CARC e (n) PCI interpretano l'azione politica dei comunisti che intervengono in ambito della lotta politica borghese. Ma, a ben guardare, si tratta di una clamorosa e populistica sterzata a destra che è diametralmente contrapposta alla teoria comunista della quale, ad ogni piè sospinto, i CARC e il (n) PCI annunciano di esserne i depositari incontrastati. Anche l'ascesa del partito fascista in Italia e del partito Nazionalsocialista in Germania furono espressione del corpo elettorale ma, non per questo, i comunisti le avrebbero legittimate e/o addirittura pretese con appelli rivolti ai lavoratori per costringere i vertici istituzionali a concretizzare il suffragio di questi due movimenti politici e di massa . Con il loro appello, (n) PCI e CARC, non farebbero altro che supportare la mobilitazione reazionaria in atto nel nostro Paese, quella stessa mobilitazione reazionaria che è rappresentata anche nel M5S a guida Casaleggio-Grillo e DiMaio.
Se da un lato partiti borghesi a guida democristiana come il PD utilizzano l'antifascismo e le categorie di sinistra al solo scopo di legittimarsi nel campo dei partiti progressisti, dall'altro lato il M5S va oltre disconoscendo tali categorie ed appiattendo principi ed ideologie. Come lo dovremmo definire tutto questo? Come dovremmo analizzare l'apertura dei capi del M5S alle frange fasciste e ai movimenti di estrema destra come Casa Pound o come in Europa a quello di Farage? E la posizione del M5S sui migranti, le ONG e non ultimo la questione della giustizia e della legalità?
Si, è vero che il M5S è stato votato anche da una buona parte di sinceri democratici e da persone di sinistra e da comunisti stufi delle prese in giro, dei ladrocini e delle storture dei così detti partiti della prima Repubblica, come è altrettanto vero che il M5S ha rappresentato una spina nel fianco del sistema democratico borghese sino ad oggi conosciuto, ma è altrettanto vero che la motrice di questo movimento è anticomunista ed altrettanto borghese, se non di più, degli stessi partiti tradizionali malgrado, in esso, trovino posto istanze a favore dei lavoratori o dei pensionati o contro la così detta “casta”. Ma queste istanze non erano, in una certa misura, presenti anche nel partito fascista e nel partito nazionalsocialista? Senza contare gli attacchi a Anpi e sindacato. Ebbene?! Queste accennate istanze progressiste, gli annunci anti-sistema e il consenso popolare giunto dalle urne dovrebbero bastare per lanciare un “appello di massa”al proletariato avanzato ed ai comunisti per mobilitarsi affinchè i vertici delle istituzioni borghesi concedano il governo al M5S? Non sarebbe il caso che invece i comunisti si attivassero per fare in modo che il maggior numero di operai e lavoratori avanzati si uniscano e si organizzino autonomamente per approfittare della situazione confusa e sconclusionata nella quale versano i partiti borghesi e lo stesso intero sistema politico? Il presidente Mao parlava della “grande confusione sotto il cielo”che avrebbe creato le condizioni per innescare quella scintilla dalla quale parti e si sviluppò l'incendio della prateria. Ma, al posto di incendiare la prateria CARC e (N) PCI preferiscono irrigarla e continuare ad alimentarne le fronde e la vegetazione.

06/04/2018 La redazione di Aurora proletaria.



Link Utili

Elenco Articoli
della prima pagina






Antono Gramsci:Alcuni temi della quistione meridionale

Come si legge in 2000 pagine, cit., il manoscritto andò smarrito nei giorni dell'arresto di Gramsci e fu ritrovato da Camilla Ravera tra le carte che Gramsci abbandonò nell'abitazione di via Morgagni.
Il saggio fu pubblicato nel gennaio 1930 a Parigi nella rivista Stato Operaio, con una nota in cui è detto: «Lo scritto non è completo e probabilmente sarebbe stato ancora ritoccato dall'autore, qua e là. Lo riproduciamo senza alcuna correzione, come il migliore documento di un pensiero politico comunista, incomparabilmente profondo, forte, originale, ricco degli sviluppi piú ampi. ».




Questione elettorale borghese

Per un altro spunto (se ce ne fosse ancora bisogno) sulla questione elettorale borghese

Necessità di una preparazione ideologica di massa

di Antonio Gramsci , scritto nel maggio del 1925, pubblicato in Lo Stato operaio del marzo-aprile 1931. Introduzione al primo corso della scuola interna di partito




La legislazione comunista

Articolo apparso su L'Ordine nuovo anno II n.10 del 17 luglio 1920 a firma Caesar

Antonio Gramsci : Il Partito Comunista

Articolo non firmato, L’Ordine Nuovo, 4 settembre e 9 ottobre 1920.




Antonio Gramsci - Riformismo e lotta di classe

(l'Unità, 16 marzo 1926, anno 3, n. 64, articolo non firmato)




Antonio Gramsci : La funzione del riformismo in Italia

(l’Unità, 5 febbraio 1925, anno 2, n. 27, articolo non firmato)




Referendum sulla costituzione

Votare o non votare, è questo il problema?

Lettera di un operaio FIAT di Torino

" FCA, la fabbrica modello "

Elezioni borghesi: un espediente per simulare il consenso popolare!

Lo scorso 19 giugno, con i ballottaggi, si sono consumate le ennesime elezioni previste dal sistema democratico borghese. Si trattava di elezioni amministrative ma di alto significato politico nazionale.