☭    "Non è difficile essere rivoluzionari quando la rivoluzione è già scoppiata e divampa... È cosa molto più difficile - e molto più preziosa - sapere essere rivoluzionari quando non esistono ancora le condizioni per una lotta diretta, aperta, effettivamente di massa, effettivamente rivoluzionaria; saper propugnare gli interessi della rivoluzione (con la propaganda, con l'agitazione, con l'organizzazione) nelle istituzioni non rivoluzionare, sovente addirittura reazionarie, in un ambiente non rivoluzionario, fra una massa incapace di comprendere subito la necessità del metodo rivoluzionario di azione"     ☭    



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COMPAGNI AVANTI!


La produzione in Italia continua la sua caduta libera lungo il crinale della deindustrializzazione. Dietro gli immancabili sermoni con cui gli avvocati dei padroni, ieri Marchionne oggi Tavares, si sperticano perché gli operai si rassegnino, come a legge di natura, alla distruzione delle forze produttive frutto della concorrenza tra padroni, il motivo resta la deliberata massimizzazione del profitto di pochi speculatori a danno di milioni di lavoratori.
I capitalisti trasferiscono le loro imprese nei Paesi a minori imposte fiscali. Benché nel nostro Paese la tassazione sui grandi profitti si assottigli di governo in governo, negli ultimi vent'anni assistiamo a inarrestabili delocalizzazioni che impoveriscono le famiglie in Italia e iper sfruttano il proletariato all' estero. Al capitalismo non basta aver vinto la deregolamentazione del lavoro con la catena di controriforme che va dal pacchetto Treu alle limitazioni del diritto di sciopero dei Decreti Sicurezza passando per lo smantellamento dello Statuto dei Lavoratori e l' introduzione del Jobs Act. E non basta avere contratti da fame, agevolazioni fiscali e detassazioni sui grandi capitali votate da tutti i governi ai suoi ordini. Il capitalismo vuole stravincere, togliendo risorse, lavoro e vite vere ai lavoratori che sono i reali produttori di ricchezza.
Per capovolgere questa situazione è necessario unificare tutte le vertenze in corso, perché quanto più la classe è unita , la lotta generalizzata, larghe le masse raccolte intorno al rilancio del movimento operaio, tanto più i padroni saranno spinti a concedere qualcosa nel timore di perdere tutto. Solo allora il padronato temerà il potenziale rivoluzionario della classe operaia non di uno stabilimento, ma di un intero Paese e di quanti altri le si uniranno. Perché Le lotte isolate, anche radicali, sono destinate a rifluire.

Per una stagione rivoluzionaria COMPAGNI AVANTI!



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Antono Gramsci:Alcuni temi della quistione meridionale

Come si legge in 2000 pagine, cit., il manoscritto andò smarrito nei giorni dell'arresto di Gramsci e fu ritrovato da Camilla Ravera tra le carte che Gramsci abbandonò nell'abitazione di via Morgagni.
Il saggio fu pubblicato nel gennaio 1930 a Parigi nella rivista Stato Operaio, con una nota in cui è detto: «Lo scritto non è completo e probabilmente sarebbe stato ancora ritoccato dall'autore, qua e là. Lo riproduciamo senza alcuna correzione, come il migliore documento di un pensiero politico comunista, incomparabilmente profondo, forte, originale, ricco degli sviluppi piú ampi. ».




Questione elettorale borghese

Per un altro spunto (se ce ne fosse ancora bisogno) sulla questione elettorale borghese

Necessità di una preparazione ideologica di massa

di Antonio Gramsci , scritto nel maggio del 1925, pubblicato in Lo Stato operaio del marzo-aprile 1931. Introduzione al primo corso della scuola interna di partito




La legislazione comunista

Articolo apparso su L'Ordine nuovo anno II n.10 del 17 luglio 1920 a firma Caesar

Antonio Gramsci : Il Partito Comunista

Articolo non firmato, L’Ordine Nuovo, 4 settembre e 9 ottobre 1920.




Antonio Gramsci - Riformismo e lotta di classe

(l'Unità, 16 marzo 1926, anno 3, n. 64, articolo non firmato)




Antonio Gramsci : La funzione del riformismo in Italia

(l’Unità, 5 febbraio 1925, anno 2, n. 27, articolo non firmato)




Referendum sulla costituzione

Votare o non votare, è questo il problema?

Lettera di un operaio FIAT di Torino

" FCA, la fabbrica modello "

Elezioni borghesi: un espediente per simulare il consenso popolare!

Lo scorso 19 giugno, con i ballottaggi, si sono consumate le ennesime elezioni previste dal sistema democratico borghese. Si trattava di elezioni amministrative ma di alto significato politico nazionale.